Il bicchiere mezzo pieno

bicchiere mezzo pienoIl bicchiere e’ mezzo pieno o mezzo vuoto? Quando viviamo situazioni che creano stress e tensione o che percepiamo come fallimentari (ad esempio un esame all’universita’ o il tenere un discorso in pubblico) e’ possibile veder nascere in noi sensazioni ed emozioni negative riguardo le nostre capacita’, soprattutto se abbiamo gia’ vissuto una situazione simile o uguale e ci siamo sentiti ugualmente inadeguati, incapaci, non sufficientemente bravi rispetto alle nostre aspettative.
Quello che si instaura e’ un circolo vizioso: piu’ sbaglio piu’ mi sento incapace, piu’ mi sentiro’ teso e nervoso prima di affrontare nuovamente quella situazione e piu’ pensero’ che non riusciro’ mai a fare quella cosa fino forse ad arrivare scoraggiato alla resa totale.

Sono emozioni associate a pensieri negativi che non fanno altro che impedirci di trovare modalita’ di azione adeguate ad affrontare in modo positivo quella data situazione.
Pensieri ed emozioni negative vanno vissuti in modo diverso.
Possiamo interrompere questo circolo vizioso cosi’ che le nostre energie possano essere utilizzate al meglio per noi e non contro di noi. Come?
Agendo sui nostri pensieri, cambiando l’atteggiamento mentale. Si’, perche’ pensare positivo significa aumentare la creativita’, guardare la situazione da diverse prospettive, mettere in atto comportamenti nuovi.

I benefici del pensiero positivo:
aumenta la concentrazione
aumenta la fiducia in se stessi
aumenta la capacita’ di rilassarsi di fronte allo stress
aumenta la motivazione e la capacita’ di perseverare
aumenta la produttivita’

Da una ricerca condotta da Martin Seligman*, uno dei massimi esponenti della psicologia positiva, e’ emerso che gli ottimisti riescono ad avere ottimi risultati anche in presenza di situazioni avverse, sottopressione e persino dopo un fallimento.

IMPARARE L’OTTIMISMO SI PUO’?  SI’
Una delle tecniche e’ data dall’individuare i pensieri negativi ogni volta che ci troviamo in una situazione avversiva o che temiamo. Es: entrate in palestra il primo giorno e vedete che sono tutti magri con un bel fisico tonico, tutti tranne voi. Potreste pensare “oddio, sono troppo grassa/o per stare qui dentro, hanno tutti un fisicaccio!”. E mentre iniziate il vostro primo allenamento vi viene da pensare ” Ma che ci faccio qui?!” . L’eventuale emozione di imbarazzo e forse anche di vergogna vi fara’ pensare anche che sarebbe meglio andarsene.

Individuare questo dialogo interiore e’ fondamentale per iniziare a smontarlo.

Tornando all’esempio: e’ vero che siete ‘troppo’ grassi? mmh.. o forse siete solo piu’ grassi? “Si”. Va bene, ma la palestra non e’ forse fatta apposta per rimettersi in forma? “Si'”. Bene allora siamo nel posto giusto! Inoltre tutte quelle persone toniche non sono nate cosi’ (infatti vanno in palestra per essere cosi’) 🙂

Modificando il vostro giro di pensiero innanzi tutto mettete a vostra disposizione le energie necessarie per sostenere l’imbarazzo del confronto: le emozioni negative vanno accolte per dare loro il giusto peso e usarle per la nostra crescita personale. Cosi’ invece di scappare vi offrite l’opportunita’ di iniziare un training per il miglioramento del vostro fisico e di perseverare anche in quei momenti in cui vi sembra di non ottenere grandi risultati. Questo vale in ogni ambito della nostra vita.

Che ne dite.. vale la pena di impegnarsi a pensare positivo?

Colloqui online: vantaggi e metodiche

Per chi volesse ci sono vari libri di Martin Seligman riguardo questo argomento. Personalmente ho letto “Imparare l’ottimismo” che e’ ricco di esempi ed esercizi per iniziare a lavorare su di se’.

*In un esperimento con Seligman, durante una manifestazione sportiva nella quale Matt Biondi (n.d.a nuotatore olimpico statunitense) doveva testare al massimo le sue capacità, l’allenatore gli comunicò un tempo peggiore di quello ottenuto in realtà. Nonostante la notizia demoralizzante, quando si chiese a Biondi di riposare e di ritentare, la sua prestazione  – che in realtà era già stata eccellente – fu ancora migliore. Ma quando si ripeté lo stesso esperimento con altri membri della squadra – dimostratisi pessimisti nell’ambito di altri test – le prestazioni al secondo tentativo furono peggiori. (..) L’ottimismo è un atteggiamento che impedisce all’individuo di sprofondare nell’apatia o nella depressione e di scivolare nella disperazione di fronte a situazioni difficili. ( p. 64 “Intelligenza emotiva” – Daniel Goleman)

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